Quando iniziavo a studiare tecnologia architettonica, vedevo il design come un esercizio di creatività con schizzi fluidi, forme sorprendenti e spazi immaginativi. La mia educazione a Sheridan è stata un viaggio alla scoperta, dove ogni progetto rivelava nuovi strati di complessità. Questo portfolio documenta quella trasformazione. Dai primi progetti in cui l'estetica guidava il percorso, ai lavori successivi in cui la costruibilità e la conformità guidavano ogni decisione, ogni pezzo riflette la mia crescente comprensione di cosa sia veramente l'architettura: l'equilibrio tra visione e fattibilità. Mi approccio ora al design con rispetto per le sue esigenze tecniche perché i migliori edifici non sono solo belli. Funzionano.
I clienti sognavano una casa bagnata dal sole, un luogo in cui i muri non confinassero, ma dove lo spazio potesse respirare. I bozzetti iniziali esplodevano con diagrammi a bolle, inseguendo il percorso del sole attraverso piani vuoti. In Revit, quei concetti disegnati a mano presero forma come masse digitali, testate contro l'arco del sole nelle ombre in tempo reale. Nel frattempo, AutoCAD divenne il nostro strumento di precisione, traducendo idee fluide in dettagli costruttivi, ogni collegamento in acciaio, ogni flangia per lucernario disegnata meticolosamente. La collaborazione trasformò la teoria in realtà. Il mio compagno di squadra ed io abbiamo affrontato la sfida di design per lo spazio e la luce naturale attraverso modelli Revit condivisi e aggiustamenti CAD notturni. Il risultato? Non solo un layout aperto, ma un'interazione cinetica di ombra e volume, una casa che vive come un meridiana, trasformando momenti ordinari in scene luminose. La prova che i grandi spazi nascono dove la poesia incontra i pixel, e dove la visione individuale diventa mestiere collettivo.
La mia educazione a Sheridan è stata un viaggio alla scoperta, dove ogni progetto rivelava nuovi strati di complessità. Questo portfolio documenta quella trasformazione. Dai primi progetti in cui l'estetica guidava il percorso, ai lavori successivi in cui la costruibilità e la conformità guidavano ogni decisione, ogni pezzo riflette la mia crescente comprensione di cosa sia veramente l'architettura: l'equilibrio tra visione e fattibilità. Mi approccio ora al design con rispetto per le sue esigenze tecniche perché i migliori edifici non sono solo belli. Funzionano.