Il nome di Sun Myung Moon è ben conosciuto, in Italia come in tutto il mondo, quale fondatore del movimento spirituale noto come Chiesa dell’Unificazione, o Movimento dell’Unificazione. La notorietà del nome si accompagna però ad una conoscenza inadeguata della sua figura, e del suo messaggio e permangono, nella mente dei lettori meno giovani, i ricordi degli attacchi che gli venivano rivolti dalla stampa, soprattutto negli anni ’70 e ’80. Oggi da questo punto di vista la situazione è molto più serena; la stampa sta guardando in modo più obiettivo, con minori preconcetti, al fenomeno Moon. Giunge quindi a proposito questa autobiografia che permette, a chi lo desidera, di conoscere direttamente dalle parole dell’autore chi è, cosa si propone, cosa ha fatto nella sua vita il fondatore della Chiesa dell’Unificazione.
una persona completamente diversa da quella che aveva immaginato: scoprirà un leader religioso che ha attirato tante persone nel suo Movimento, proponendo la realizzazione di un nuovo mondo; un mondo che né scende dal cielo, né viene costruito solo dagli uomini, ma che viene realizzato dalla cooperazione tra l’uomo e Dio. La sua visione, quindi, non è né miracolistica né puramente umanistica; è piuttosto una visione che coinvolge la libertà, e la responsabilità dell’uomo nella realizzazione di un mondo nuovo. Un’altra osservazione fondamentale è che si può essere d’accordo o meno con le affermazioni dell’autore rispetto a vari argomenti, ma non si può certo sostenere che le sue posizioni siano astratte o teoriche: tutto ciò in cui crede lo ha messo egli stesso in pratica per primo, pagandone in prima persona le conseguenze; cito solo ad esempio i sei periodi trascorsi in prigione in Corea del Nord, in Corea del Sud, negli Stati Uniti.
profondo per la Corea, ed all’affermazione che quella piccola nazione dell’Est è destinata ad avere un ruolo fondamentale nell’era del Pacifico; non si possono però scartare questi aspetti definendoli a priori come infondati. Le sue argomentazioni sono infatti numerose, concrete e ponderate, e non ci resta che aspettare qualche anno, per vedere se le sue previsioni si avvereranno o meno. A poco più di un anno dalla comparsa del libro in lingua originale (2007), possiamo finalmente proporlo anche in italiano. In Corea, nei dodici mesi successivi alla pubblicazione, quest’opera è stata più volte in cima alla classifica dei bestseller. Inoltre, in meno di un anno e mezzo, ne è stato venduto oltre un milione di copie, segno di un sano desiderio di conoscere «il suono dell’altra campana».
senso profondo della vera libertà. Questa, infatti, è possibile solo se per compiere le proprie scelte ci si può basare non sui «si dice» o sull’informazione a senso unico, ma attingendo direttamente alla fonte delle notizie. Qualunque cosa si pensi di Sun Myung Moon, bisogna prendere atto del fatto che ha scosso lo status quo delle religioni nel mondo; il Movimento da lui creato non è un fenomeno passeggero, è una realtà di cui tenere conto e su cui informarsi perché, indipendentemente dall’opinione di ciascuno in merito, avrà certamente un impatto sul nostro futuro.
presente in quest’opera, è quello relativo alla cooperazione tra le religioni, ed il forte invito a considerare la propria religione non più come via esclusiva per la salvezza personale, ma come mezzo per aiutare i propri compagni di fede a vivere una vita spirituale, valorizzando anche le strade diverse dalla propria. Questo è un messaggio il cui valore difficilmente può essere sottaciuto: indica infatti l’unica via possibile alla convivenza tra culture e religioni diverse. Bergamo, dicembre 2010 L’Editore “In ogni caso, la pace viene dalle azioni concrete, e non basta averne un sogno vago. Costruire un movimento per la pace però non è sempre stato facile. Si sono presentate tante difficoltà, e c’è stato bisogno d’investire tanti soldi. Non l’ho fatto per la mia reputazione personale, o per ricavarne un profitto. Tutto ciò che ho fatto è stato dedicare tutti i miei sforzi perché potessimo avere un mondo in cui si radicasse una pace forte e vera.” Rev. Sun Myung Moon
mia missione celeste. Avevo sedici anni, secondo il metodo coreano di calcolare l’età. Mi piace questo dipinto del 1982 di Shigeyoshi Watanabe che coglie bene lo spirito di quel momento. La casa in cui sono nato, e che oggi si trova nella Corea del Nord. In origine aveva due piccole ali, ciascuna ad ogni lato. Oggi ne resta solo l’edificio principale.
studente, scattata nel 1941, l’anno in cui mi sono diplomato presso la Scuola Tecnica di Waseda in Ingegneria Elettrica.
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